Prima Parte
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ANFIELD

Le origini di Anfield, (Fortress Anfield, come viene orgogliosamente chiamato dai suoi tifosi) risalgono all’anno 1884, quando John Orrel, amico e collega di John Houlding, un produttore di birra di Liverpool allora presidente dell’altra squadra della città - l’Everton FC - concesse l’uso di un suo terreno nel distretto di Anfield per permettere alla squadra di disputarvi le partite interne.

La prima partita ad Anfield venne disputata il 28 settembre 1884 e vide la netta vittoria dell’Everton sull’Earlstown per 5 a 0.

Nel 1885, Houlding acquistò per la somma di £ 5.228, 11 scellini ed 11 pence il terreno e successivamente finanziò la costruzione delle tribune per gli spettatori, garantendosi un affitto pari a £ 100 a stagione. Trasferì il quartier generale del club al Sandon Pub, locale anch’esso di sua proprietà, situato lungo la strada che costeggiava Anfield, adibendo le sale a spogliatoi per i giocatori durante i match casalinghi, imponendo i diritti esclusivi per la vendita di bevande all’interno dello stadio a favore del suo birrificio ed innalzando inoltre, a partire dal 24 luglio 1888, la tassa d’affitto a £ 250.

Quando nel 1891, John Orrel, ancora proprietario di un terreno adiacente ad Anfield, in cambio della rinuncia alla costruzione di una strada che avrebbe invaso parte delle gradinate sulla Anfield road, chiese come ricompensa la somma di £ 120, portando di fatto a £ 370 complessive l’affitto a carico dell’Everton FC, la dirigenza dei Toffees iniziò a prendere in considerazione l’idea di cambiare stadio.
Le continue controversie emerse tra Houlding e gli altri dirigenti sulla gestione della società unite appunto ai problemi relativi all’affitto, sancirono definitivamente, nell’ottobre del 1891, la fine del rapporto tra Anfield e l’Everton FC.

Intanto, in quegli anni, Anfield iniziava a ricevere i primi riconoscimenti: nel 1888, anno della fondazione della Football League, venne dichiarato stadio ufficiale della Lega stessa, mentre il 2 Marzo 1889, in occasione dell’incontro tra le nazionali di calcio dell’Inghilterra e dell’Irlanda (6 a 1 il risultato) acquistò lo status di stadio di categoria internazionale.

Rimasto, dopo l’abbandono da parte dell’Everton FC, con uno stadio fra le mani ma senza più una squadra da farci giocare, Houlding, coadiuvato da altri 19 ex dirigenti Toffees, tra i quali William E. Barclay e John McKenna, decise di fondare una nuova società. Ecco quindi che Il 15 Marzo 1892 nasceva il Liverpool Football Club, la squadra calcistica destinata a diventare la più titolata d’Inghilterra ed una delle più titolate dell’intero globo terrestre.

Tutto questo fa sì che Anfield non possa essere considerato un semplice stadio di calcio, ma a tutti gli effetti il padre, la culla del Liverpool FC: si può tranquillamente affermare che abbia a tutti gli effetti dato la vita a questa società tanto gloriosa.

L’ 1 Settembre 1892 vincendo per 7 a 1 in un incontro amichevole con il Rotherham Town, di fronte a 200 spettatori circa, il Liverpool FC esordì in quella che è tuttora la sua casa, mentre circa un anno dopo, precisamente il 9 Settembre 1893, contro il Lincoln City venne giocata la prima partita casalinga di 2nd Division, campionato a cui il Liverpool FC venne iscritto. Per la cronaca, il risultato finale fu una sonante vittoria per 4 a 0 davanti a circa 5.000 spettatori.

Nel 1895, in seguito al continuo aumento dell’affluenza di pubblico durante le partite casalinghe del Liverpool FC, la dirigenza decise di dotare Anfield di una nuova tribuna, il Main Stand, una splendida struttura in legno e ferro battuto, dominata da un meraviglioso padiglione a cupola in stile Tudor, riportante ben in vista su un pannello rosso il nome del club e capace di contenere 3.000 spettatori circa e ricavandone anche lo spazio per gli spogliatoi.

In seguito, nel 1903 fu la volta della costruzione della tribuna sull’Anfield Road, sempre in legno e ricoperta da lamiere ondulate, che richiamava a grandi linee lo stile della tribuna principale, mentre per vedere la nascita della leggendaria Kop, quella che viene considerata la più famosa gradinata di tutti i tempi, si dovettero aspettare ancora altri tre anni.

Fu infatti nel 1906, dopo la conquista della seconda League, che Houlding e McKenna vollero premiare la fedeltà dei sostenitori costruendo una nuova tribuna dietro la porta che si affacciava sulla Walton Breck Road.
In quegli anni Anfield era considerato un vero gioiellino, uno dei migliori stadi di tutta la Football League, tanto che nel 1921, in occasione della ripetizione della semifinale di FA Cup tra Wolves e Cardiff City, ricevette la visita dei reali d’Inghilterra, Re Giorgio V e la Regina Maria.

Grandi lavori alla struttura dello stadio non vennero più effettuati fino all’estate del 1928, quando si decise di ridisegnare ed ampliare la Kop, portandone la capienza a 30.000 spettatori in piedi e dotandola di un tetto di lamiera a sbalzo, rendendola la gradinata coperta più grande del paese. Alcuni lavori effettuati sul Main Stand e sul Kemlyn Road Stand, permisero alle due tribune di arrivare fino alla nuova gradinata, mentre all’esterno all’angolo tra la nuova Kop e il Kemlyn Road Stand, venne issata quella che ancora oggi è l’asta porta bandiera, un vecchio albero della Great Eastern, nave costruita verso la metà dell’800, all’epoca la più grande in ferro, salpata per la prima volta nel 1860 e dopo appena vent’anni abbandonata a marcire a Rock Ferry sul fiume Mersey.

L’unico albero sopravvissuto al degrado della nave venne acquistato dalla società del Liverpool, portato in città lungo il Mersey ed infine trainato con dei cavalli attraverso la Everton Valley fino ad Anfield. Il 2 Febbraio 1952, in occasione del 4° turno di FA Cup contro il Wolverhampton Wanderers, 61.905 spettatori riempirono all’inverosimile le tribune di Anfield stabilendo il record di affluenza ad un incontro casalingo del Liverpool FC.

Per circa trent’anni Anfield, tranne piccole riparazioni, non subì sostanziali modifiche: fu infatti nel 1957 che la società decise di dotare lo stadio di luci artificiali per poter disputare incontri in notturna, vennero installati dei riflettori montati su pali posizionati ai quattro angoli del perimetro; l’inaugurazione avvenne il 30 ottobre, in occasione dei festeggiamenti per il 75° anniversario della fondazione della Football Association della contea di Liverpool, una partita valida per l’assegnazione del trofeo Floodlight Challenge, giocata contro i cugini dell’Everton FC e vinta dai Reds per 3 a 2 di fronte a 46.274 spettatori. Per la cronaca, il trofeo andò ai Toffees in virtù della loro vittoria nella partita di andata giocata a Goodison Park per 2 a 0.

Fu con l’arrivo di Bill Shankly che Anfield tornò a subire modifiche di un certo rilievo: il nuovo manager aveva in mente grandi progetti per la squadra e volle che anche lo stadio si presentasse alla altezza della situazione, giusto riconoscimento per i sostenitori che tanto calorosamente avevano sostenuto la squadra anche dopo la discesa in 2nd Division nel 1954. Fu infatti dopo la promozione ottenuta nell’anno 1961-62 che venne demolito l’ormai vecchio Kemlyn Road Stand e sostituito nel 1963 da una nuova tribuna a sbalzo, coperta da un tetto inclinato verso il basso e in grado di contenere 6.700 spettatori, il tutto con un esborso di £ 350.000. Due anni dopo, alla fine della stagione 1964-65, il restyling toccò alla Anfield Road, che venne abbattuta e trasformata in una grossa gradinata coperta, in mattoni rossi e capace di ospitare solo spettatori in piedi.

Uno dei cambiamenti più radicali che toccarono Anfield avvenne agli inizi degli anni 70, quando il vecchio Main Stand fu abbattuto per dare il via ai lavori di costruzione della nuova tribuna che venne ufficialmente inaugurata dal Duca di Kent il 10 Marzo 1973.

Il Main Stand è tuttora la tribuna principale di Anfield: molto suggestiva la parte superiore, dove gli spettatori prendono ancora posto nei vecchi seggiolini in legno verniciati di rosso (quelli bianchi formano la scritta Adidas, attualmente sponsor tecnico della squadra) mentre nella parte inferiore a bordo campo, trova spazio il paddock e l’area riservata ai manager ed ai giocatori di riserva delle due squadre che si affrontano. In mezzo, la tribuna riservata alle autorità ed ai dirigenti delle società.

Anche le postazioni riservate alle TV ed ai giornalisti della carta stampata sono situate nel Main Stand. Attualmente, la sua capienza è di 12.277 spettatori così suddivisi, 9597 nella parte alta, 2409 in quella bassa, 177 nella tribuna autorità; 54 sono i posti riservati alla stampa ed infine 40 sono gli spazi destinati ad i disabili. Vi si trova anche un'area riservata ai non vedenti (36 sono i posti disponibili), ognuno dotato di spazio per l’assistente personale e forniti di auricolare per l’ascolto del commento integrale.

All’interno della tribuna, la sala per le conferenze stampa, gli spogliatoi delle squadre e dei direttori di gara e soprattutto il mitico tunnel che porta al campo di gioco, la famosissima rampa di scale sulla quale Bill Shankly fece apporre la scritta “ THIS IS ANFIELD“.

Per ricordare ai nostri ragazzi per che maglia giocano ed ai nostri avversari contro chi giocano”: queste furono le parole che il manager pronunciò nel corso di una sua celebre intervista per spiegarne il significato. Ancora oggi, tra i giocatori del Liverpool, c’è l’usanza di toccare la targa mentre stanno entrando sul terreno di gioco, in segno di buon auspicio.

Un altro luogo che suscita viva emozione - non tanto per quello che rappresenta attualmente ma per ciò che è stato negli anni passati - è la stanza che, per far fronte alle accresciute esigenze dei mezzi di comunicazione, è stata adibita a sala per le conferenze stampa. E’ infatti fra le sue quattro mura che, prima dell’ennesima ristrutturazione che subì Anfield negli anni 90, prese corpo la leggenda della Bootroom, un vecchio sgabuzzino contenente gli scarpini dei giocatori, adottato inizialmente da Shankly come luogo di ritrovo per discussioni private con i suoi collaboratori più fidati (Bob Paisley, Joe Fagan e Ronnie Moran) e successivamente divenuto il vero e proprio centro nevralgico del Liverpool FC, un luogo magico dove il grande condottiero mise a punto le sue strategie per far sì che una modesta squadra di Second Division centrasse l’obiettivo di dominare per diversi anni sia in campo nazionale che in quello europeo. Per tanti anni la tradizione della Bootroom fu portata avanti dai vari Manager del Liverpool FC, da Paisley appunto - l’uomo che completò l’opera iniziata da Shankly - a Fagan, da Moran a Roy Evans, per finire con Kenny Dalglish e Graeme Sounnes. Per un certo periodo venne anche usata, prima nel suo genere ovviamente, come sorta di Hospitality Lounge non ufficiale, dove i suddetti invitavano i colleghi avversari per un drink post partita, indipendentemente dal risultato finale.

Tutto questo ovviamente fino al sopracitato cambiamento, ma ancora oggi il mistero e la magia della Bootroom aleggiano fra le mura di Anfield.

Durante i lavori che portarono alla costruzione del nuovo Main Stand, vennero anche abbattuti i quattro pali che sostenevano i riflettori, sostituiti da un nuovo impianto di illuminazione, costituito da 163 luci disposte su tutta la lunghezza dei tetti della nuova tribuna e del Kemlyn Road Stand.
Il 1973 fu anche l’anno in cui Anfield registrò la più alta media spettatori a partita di sempre: 48.127 furono le persone che gremivano mediamente le sue tribune durante gli incontri casalinghi del Liverpool FC, mentre un anno dopo, esattamente il 17/09/1974 in un match valido per la Coppa delle Coppe, i Reds  ottennero la loro vittoria più sonante in gare ufficiali. Fra le mura amiche di Anfield, di fronte a 24.743 spettatori, sconfissero i norvegesi del Stromsgodset con un roboante 11 a 0, mandando in rete ben nove giocatori diversi.

La fine degli anni 70 e l’inizio degli 80 videro ancora Anfield sottoposto a lavori di ristrutturazione: nel 1979 il terreno di gioco venne dotato di un sistema di riscaldamento sotterraneo, mentre nel 1980 e nel 1982 il Main Stand prima (nella zona del paddock inferiore) e successivamente l’Anfield Road Stand subirono nuove modifiche, dovute in entrambi i casi all’installazione di seggiolini, che resero le due tribune dotate di soli posti a sedere.

Intanto, tra il 7 Febbraio 1978 ed il 31 Gennaio 1981, il Liverpool FC - sotto la guida di Bob Paisley - fra le mura amiche di Anfield inanellò una serie di 85 incontri consecutivi senza subire sconfitta, suddivisi in 69 vittorie e 16 pareggi; 63 furono le partite di campionato, 9 quelle di coppa di Lega, 6 di FA Cup, 6 di coppa dei campioni ed 1 di supercoppa, i Reds misero a segno la bellezza di 212 reti e ne subirono solo 35. Tre anni di imbattibilità casalinga: la più lunga serie mai ottenuta, che valse sempre più al suo stadio l’appellativo di Fortress Anfield.

Il 26 Agosto 1982 la signora Ness, vedova dell’indimenticabile Bill Shankly, ad 11 mesi dalla scomparsa del marito, aprì ufficialmente l’ingresso allo stadio che porta al Main Stand, posizionato all’angolo con la Anfield Road: il famosissimo Shankly Gates, costruito in onore del più grande manager di tutti i tempi del Liverpool FC. Una bellissima cancellata in ferro battuto recante sulla parte superiore, ben visibile e dipinta color oro, la scritta You’ll never walk alone, motto ufficiale del club. Quest’ultimo particolare è anche ben visibile sull’attuale crest della società. Alla cerimonia di inaugurazione, fra le tante persone presenti, l’ex presidente John Smith ed il degno sostituto di Shankly, Bob Paisley.

Nel 1987, toccò al Kemlyn Road Stand subire alcune piccole modifiche; quella più visibile riguardò l’installazione di seggiolini colorati nella tribuna, mentre quella più rilevante, vista l’ondata di violenza che in quegli anni colpì l’intero movimento calcistico in Inghilterra, fu la costruzione di una sala per la polizia.

Il 1989 segnò un cambiamento radicale per le società calcistiche e per i suoi sostenitori: in seguito alla strage dell’Hillsborough Stadium di Sheffield del 15 Aprile, dove prima dell’inizio della semifinale di FA Cup fra Liverpool e Nottingham Forest persero la vita 96 tifosi dei Reds, il governo britannico ridisegnò, tramite il rapporto Taylor, le nuove norme di sicurezza all’interno degli stadi inglesi, fra le quali c’era anche l’obbligo da parte delle società calcistiche di dotarsi di un impianto di gioco con soli posti a sedere numerati, dando come scadenza per l’effettuazione dei lavori il mese di maggio dell’anno 1994. Anche Anfield ovviamente dovette sottoporsi ad un nuovo restyling per sottostare alle nuove norme che di fatto decretarono la fine delle mitiche terraces.Il 15 Aprile 1990, ad un anno esatto da quel tragico evento, di fianco allo Shankly Gates venne inaugurato il memoriale alle vittime dell’Hillsborough, monumento che riporta scritto il nome e l’età di tutte le 96 persone tragicamente scomparse; al centro la fiamma eterna a significare che coloro che son morti non saranno mai dimenticati.

Phil Neal
 
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