Liverpool v. Man UTD
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1994: Liverpool v. Manchester UTD 3-3

Ci sono stagioni rimaste nell’oblio, da dimenticare perché quasi insignificanti. Annate in cui si raggiunse un ottavo posto, davvero poco per una tifoseria abituata a ben altro. Ma anche in campionati come questi possono esserci partite indimenticabili, di quelle che per una notte possono riaccendere una passione assopita per la lunga serie di risultati negativi e calciatori che diventano eroi per un solo match, meteore nella gloriosa storia del club più titolato d’Inghilterra. È questo il caso di Liverpool-Manchester United del 4 Gennaio 1994 e dell’attaccante Nigel Clough.

Era una stagione difficile quella dei Reds, che dopo tre vittorie in altrettante partite ad Agosto, iniziarono ad incappare in numerose battute d’arresto con quattro sconfitte consecutive nel mese di Settembre. Tra i colpevoli venne subito indicato il tecnico Souness, oltre che alcuni nuovi arrivati, tra i quali Nigel Clough, figlio del grandissimo allenatore Brian Clough, acquistato dal Nottingham Forrest in seguito al ritiro del padre. Un attaccante capace di segnare oltre cento reti con la sua ex squadra, ma che ad Anfield dopo aver realizzato quattro gol nelle prime quattro partite, aveva smesso di trovare la porta, sorpassato da un giovane scouser di nome Robbie Fowler.

Quel freddo giorno di gennaio si presentava nel Mersey un Man Utd campione in carica, con nelle sue fila un grandissimo Cantona, giocatori coriacei come Steve Bruce, Denis Irwin, Gary Pallister, Roy Keane e Paul Ince, un bomber come Mark Hughes e calciatori del livello di Lee Sharpe, del portiere Schmeichel ed un giovanissimo Gallese di nome Ryan Giggs. Una squadra da far paura agli uomini di Souness, che avevano iniziato il nuovo anno vincendo il 1 Gennaio sul campo dell’Ipswich grazie ad una rete di Rush all’88’, ma si trovavano in nona posizione ed a ben 21 punti di distacco dalla squadra di Ferguson. I Reds scesero quindi in campo contro gli uomini di Ferguson con il seguente undici: Grobbelaar; Jones, Dicks, Wright, Ruddock; Clough, Barnes, Redknapp, McManaman; Rush, Fowler.

LA PARTITA. L’inizio fu scioccante per la Kop. Soltanto nove minuti di gioco, cross perfetto di Cantona, dormita generale della difesa del Liverpool e Bruce di testa sbloccava il risultato. Al 20’ la situazione diventò ancora più difficile, quando i Reds persero palla sulla propria tre quarti ed il giovanissimo Giggs con uno splendido pallonetto superò Grobbelaar per il raddoppio. Passarono quattro minuti e l’incubo di una goleada iniziò a farsi concreto, con Irwin che pennellò un calcio di punizione dal limite dell’area infilando la sfera sotto l’incrocio dei pali. 0-3 in soli 24 minuti di gioco, chiunque a quel punto avrebbe preferito prendere e abbandonare lo stadio. Non la Kop, fiera della propria storia, piena d’orgoglio e pronta ad entusiasmarsi quando un minuto dopo con un tiro da trenta metri Clough mise a segno la rete che soltanto virtualmente riapriva la partita. Il clima si fece incandescente, d’improvviso quella che era sembrata una squadra di fenomeni si sentì smarrita di fronte alla forza di Anfield, un vento in grado di spingere avanti il Liverpool. Ecco che al 38’ un rimpallo al limite dell’area favorì l’inserimento di Clough in mezzo alle maglie difensive dei diavoli rossi ed il figlio del nemico Brian infilò ancora una volta Schmeichel sotto la Kop. 2-3, qualcosa di incredibile, 45 minuti che per emozioni valsero dieci match.

Non era però finita, perché nella ripresa l’entusiasmo di Anfield cresceva, spezzava le gambe agli uomini di Ferguson, l’urlo della gente trasformava in leoni quegli undici uomini che nella prima frazione sembravano smarriti. Lentamente però lo United ricominciò a macinare gioco e creare occasioni, ma la porta sotto la Kop non poteva essere violata. Così dopo una grande folata di Giggs, Grobbelaar, all’ultimo anno della sua grandissima carriera, tornava indietro di molte stagioni e con un balzo deviava il pallone a lato. A quel punto i Reds si buttarono in avanti, Redknapp si vedeva negare la gioia del pari da Schmeichel, mentre il pubblico di Anfield non riusciva più a restare seduto sui seggiolini, continuando ad incoraggiare la squadra affinché quel grande United non violasse il tempio nemmeno nell’annata più negativa. Ed ecco che al 79’ Bjǿrnebye, entrato al posto di McManaman, fece partire un perfetto cross dalla sinistra e Ruddock con la cattiveria agonistica dei tifosi del Liverpool colpì di testa battendo per la terza volta Schmeichel. Fu il gol del 3-3 per la gioia dei kopites che iniziarono a schernire i nemici di sempre, nonostante fosse solo un pari e la classifica parlasse chiaro. Ma quella notte Anfield non venne violato e la squadra di Souness, che venne poi esonerato alla fine di Gennaio dopo la clamorosa eliminazione dalla Fa Cup contro il Bristol City, riuscì nell’impresa di recuperare tre gol alla corazzata di Ferguson.

A fine anno i Red Devils vinsero il titolo, mentre il Liverpool chiuse all’ottavo posto con ben 32 punti di distacco. Clough, eroe per una sera, non segnò mai più con la maglia del Liverpool nelle restanti due stagioni. Eppure nessuno ad Anfield ha dimenticato la sua grande notte e quella partita entrata nella storia come uno dei match più belli di sempre in Premier League.


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