Milan v. Liverpool
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Milan v. Liverpool 3 a 3


Quella che sarà ricordata come la “Partita delle Partite”, la notte più incredibile nella storia di questo glorioso club, è quella del 25 maggio 2005: un giorno memorabile che incoronò il Liverpool “Re d’Europa” allo Stadio Atatürk di Istanbul dopo una rimonta a dir poco straordinaria contro l’AC Milan.

Si trattava della prima finale di Coppa Europea disputata dopo ben 20 anni di attesa e, nonostante i Reds avessero battuto squadre del calibro della Juventus e del Chelsea prima di raggiungere la finale, la squadra di Benitez si presentava nei panni di assoluta sfavorita vista e considerata la forma strepitosa dei Rossoneri.

Circa 40.000 tifosi erano accorsi da Liverpool per seguire le gesta dei loro eroi, ma al termine della prima frazione di gara lo svantaggio di 3 reti a 0 sembrava quasi aver reso quel viaggio vano. Un discorso alquanto persuasivo da parte del manager unito ai cori di incitamento dei fan, diedero vita a quello che sarebbe stato il “comeback” più spettacolare di tutti i tempi.

Jamie Carragher: “È stata una delle più grandi finali in assoluto. Se ne parlerà ancora per 20 o 30 anni. Penso che nessuno mai potrà fare qualcosa di simile. Ovviamente questa non sarà l’ultima volta che il Liverpool vince la Champions, ma quel che ha reso questo vittoria più speciale rispetto alle altre è il modo in cui l’abbiamo raggiunta.”

Diego Maradona (leggenda Argentina del calcio): “Neanche il Brasile che vinse il Mondiale del 1970 sarebbe stato in grado di battere il Milan dopo uno svantaggio simile.”

Il Liverpool si ritrovò subito a dover rincorrere la squadra avversaria dopo soli 53 secondi quando il capitano nonché colonna portante del Milan, Paolo Maldini, portò i Rossoneri in vantaggio. Ma il peggio doveva ancora arrivare. Al 23° minuto Harry Kewell fu costretto a lasciare il terreno di gioco zoppicando e poco prima della fine del primo tempo Hernan Crespo, preso in prestito dal Chelsea, portò il risultato sul 3 a 0. Non a caso in quegli attimi il Liverpool non aspettava altro che il fischio di fine primo tempo. Il sogno Champions League era stato mandato quasi del tutto in frantumi.

Steven Gerrard: “Il Milan gestiva la palla così rapidamente, in modo fluido ed intelligente che il 3 a 0 ci andava davvero di lusso.”

Jamie Carragher: “Era una formazione sicuramente tosta. Kaka ci aveva davvero messo a dura prova. Avevamo il morale a pezzi alla fine del primo tempo e non pensavamo di poter raddrizzare la situazione.”

Rafael Benitez: “Fu davvero molto difficile entrare negli spogliatoi con dei giocatori così demoralizzati. Parlammo di svariate cose. Ci eravamo allenati duramente per dieci giorni e non ci saremmo potuti arrendere in questo modo. Devi continuare a credere nelle tue capacità. Avevamo combattuto a denti stretti per arrivare in finale. Stavo pensando a cosa dire e cosa cambiare. Dovevo modificare lo schema di gioco per essere più offensivi. Dovevo riporre la mia fiducia nei giocatori.”

Steven Gerrard: “Fondamentalmente il mister entrò negli spogliatoi in primis per calmarci. Disegnò alcuni schemi sulla lavagna, proponendo qualche cambiamento e ci esortò semplicemente a segnare il prima possibile. Disse che se avessimo segnato velocemente le cose sarebbero cambiate. Non riuscivo a concentrarmi. Non riuscivo a capire cosa stesse avvenendo nella mia testa. Era una strana sensazione. Ero là seduto con la testa tra le mani. Pensavo fosse finita.”

Rafael Benitez: “Alla fine del primo tempo dovevamo reagire e decidemmo di effettuare alcuni cambi. Non avremmo potuto assolutamente deludere i nostri fantastici fan perdendo per 4 o addirittura 5 reti a 0. Non appena iniziammo a credere nei nostri mezzi, tutto divenne possibile.”

Pako Ayesteran (Assistant manager del Liverpool 2004 – 2007): “Non potemmo cambiare niente durante il primo tempo a causa dei problemi legati all’infortunio di Harry ma Benitez ebbe una splendida idea per la ripresa. Didi iniziò a sfruttare tutti rimpalli avversari, il che fu un grande punto a nostro favore.”

Djimi Traore: “Mentre eravamo negli spogliatoi i giocatori dei Milan erano già sul campo a celebrare la vittoria. Questo non fece altro che alimentare la nostra fame di gol.”

Rafael Benitez: “Fui l’ultimo ad uscire dagli spogliatoi. Personalmente non sentii il Milan festeggiare, ma Alex Miller se ne accorse eccome. In un certo qual modo “istigò” i nostri ragazzi per così dire, dicendogli che il Milan stava già esultando per la vittoria finale.”

Oltre al discorso d’effetto firmato Benitez, i Reds furono spinti dall’impressionante onda sonora creata dai suoi supporter fenomenali.

Luis Garcia: “Eravamo seduti negli spogliatoi e riuscivamo a sentire chiaramente i tifosi intonare You’ll Never Walk Alone. Riuscite ad immaginare cosa provavamo e come ci sentivamo in quegli attimi? Stavamo perdendo la finale di Champions League per 3 a 0 e ciononostante 45.000 persone continuavano ancora a credere in noi. Sapevamo che tutti loro avevano affrontato un lungo viaggio e fatto innumerevoli sacrifici per essere lì presenti. Da quel momento iniziammo a crederci pure noi.”

Il “recupero dei recuperi” iniziò al 54° minuto. Gerrard approfittò egregiamente del cross da sinistra di Riise per superare Dida risollevando così le speranze del Liverpool.

Jamie Carragher: “Quella sera la scelta vincente del manager fu di puntare sul “Kaiser” (Didi Hamann). Fece una prestazione fenomenale. Senza di lui il primo tempo era stato un vero incubo a causa dell’imprevedibilità di Kaka. Non riuscivamo a controllarlo e continuava a scardinare la difesa, ma con Didi in campo la situazione si capovolse. Al nostro goal il Milan iniziò ad aver qualche timore.”

Djimi Traore: “Non appena segnammo il primo gol iniziarono ad essere abbastanza intimoriti e si chiusero in difesa. Con l’entrata di Didi il nostro centrocampo acquisì l’esperienza necessaria per sconvolgere il loro gioco.”

Rick Parry (Ex-Amministratore delegato LFC): “Alla fine del primo tempo sapevamo che ci attendava un secondo tempo tutto in salita, ma poi ripensi al Basilea ed all’Olympiacos ed inizi a crederci per davvero. D’altro canto poi ti ricordi che stai giocando contro l’AC Milan che sicuramente non ti concederà tre gol. Il primo gol ci mise nella scia giusta e da lì in avanti pensammo di poter recuperare lo svantaggio. È stata semplicemente un notte formidabile.”

In quegli attimi il gol del Liverpool poteva sembrare nient’altro che un amaro premio di consolazione, ma con il gol di Vladimir Smicer, nuovo entrato al posto dell’infortunato Harry Kewell, la speranze si stavano per trasformare in realtà.

Johan Cruyff (leggenda olandese del calcio): “Non c’è neanche un club in tutta Europa che abbia un inno vagamente paragonabile a You’ll Never Walk Alone. E soprattutto non esiste neanche un club in tutto il mondo che abbia dei fan così uniti come quelli del Liverpool. Ero là seduto a guardarli mentre cantavano e davano l’anima per i loro beniamini. Più di 40.000 persone si unirono per formare un’unica grande forza in grado di sostenere la loro squadra: mi fecero venire i brividi. È qualcosa che non tutti i team hanno. Ecco perché ammiro il Liverpool più di tutte le altre squadre.”

Il Liverpool continuò a porre sotto assedio l’ormai traballante difesa del Milan e riuscì finalmente a far breccia realizzando l’importantissima rete del pareggio grazie alla ribattuta di Xabi Alonso sul rigore respinto da Dida. La tensione all’interno dello stadio avevo ormai raggiunto il parossismo ma i tempi regolamentari si conclusero sul 3 – 3, in gran parte grazie ai fantastici salvataggi di Jerzy Dudek.

Jaap Stam (ex-giocatore AC Milan): “Avevamo posto le basi per la vittoria della coppa grazie ad un ottimo primo tempo, ma in soli 6 minuti il Liverpool riuscì come per magia a stravolgere la situazione. Poco dopo avevamo avuto più di una possibilità per ripassare in vantaggio, ma non riuscimmo a battere Dudek.”

Steven Gerrard: “Quando Jerzy si immolò nel doppio salvataggio su Shevchenko, poco prima che l’ucraino colpisse la palla pensai ‘gol’, e quella sarebbe stata davvero la fine dei giochi, ma quando la vidi oltrepassare la traversa, mi resi conto che probabilmente era il nostro giorno fortunato.”

Jamie Carragher: “Dopo la parata di Jerzy su Shevchenko pensai che avremmo vinto noi, anche perché sapevo che Shevchenko era un gran attaccante e che aveva fatto un gran lavoro. Non avrebbe mai potuto sprecare un’occasione del genere. Stavo giusto aspettando che la palla finisse in rete. Nel momento in cui vidi il pallone uscire, iniziai a pensare che era un segno del destino, il gol di Stevie Gerrard all’ultimo minuto contro l’Olympiacos, il recupero da un 3 a 0 in una finale...”

Jerzy Dudek: “Mio fratello mi chiamò il giorno dopo la partita e mi chiese se avessi rivisto il match. Gli risposi di no e mi disse che dovevo rivederlo assolutamente perché il salvataggio su Shevchenko sembrava la mano di Dio. Gli spiegai che in effetti neanche io sapevo come c’ero riuscito.”

La tensione salì alle stelle ai calci di rigore, ma proprio come era accaduto 21 anni prima a Roma, i Reds tennero i nervi saldi fino al trionfo.

Djimi Traore: “Eravamo davvero sfiniti allo scadere dei tempi supplementari. A livello fisico ci eravamo ben preparati a questo genere di partite, ma la tensione e la stanchezza mentale pesavano come macigni. Tutto si sarebbe deciso ai calci di rigore e non ci restava che sperare. Dimostrammo di avere fegato, determinazione e coraggio. Eravamo forti psicologicamente.”

Jerzy Dudek: “Avevamo studiato i video dei rigoristi del Milan e quindi per grandi linee sapevamo come avrebbero tirato, ma in quella occasione mi tuffai da tutt’altra parte rispetto a quanto consigliatomi. Carra mi si avvicinò poco dopo la fine dei tempi supplementari e mi disse ‘Ricordati di Grobbelaar e la sua tecnica delle “gambe gommose” dell’84, e cerca di fare altrettanto. Balla, fai qualsiasi cosa per distrarli'.”

Djimi Traore: “Non avevamo deciso anzitempo chi dovesse tirare i calci di rigore perché non ci saremmo mai aspettati un finale del genere. Rafa chiese ad ognuno di noi se ce la sentivamo, ma io sinceramente risposi ‘No, grazie’.”

La parata finale di Dudek su Shevchenko scatenò scene di delirio dentro e fuori dal campo. Il Liverpool era ancora una volta Re d’Europa e le celebrazioni potevano avere inizio.

Jamie Carragher: “A fine gara mi sono immediatamente precipitato verso i tifosi. Non riuscivo a crederci. C’erano all’incirca 40.000 supporter del Liverpool presenti allo stadio ma ciononostante mi ritrovai proprio lì dove la mia famiglia stava festeggiando assieme agli amici. Era incredibile perché davvero non sapevo dove fossero seduti esattamente nello stadio. Impazzii a tal punto da aver praticamente perso i sensi. Caddi a terra da qualche parte e non riesco a ricordare assolutamente cosa stava accadendo attorno a me in quegli istanti. Quel che invece ricordo benissimo di quando ero sdraiato a terra sono i crampi!”

Jerzy Dudek: “A dire il vero quando parai il rigore di Shevchenko non mi ero ancora reso conto che era fatta, ma non appena vidi tutti i ragazzi correre verso di me provai una sensazione straordinaria. In verità non puoi descrivere una cosa simile, è semplicemente qualcosa di speciale. Festeggiammo tutta la notte in modo magnifico. Bevemmo qualcosina… beh diciamo anche più di qualcosina!”

Steven Gerrard: “Non dormii con la Coppa nel letto ma per lo meno ce l’avevo in stanza! Era tutto così speciale e volevo semplicemente avere la Coppa vicino a me… alzarla in qualità di capitano del Liverpool è stato il momento più bello della mia vita.”

Vladimir Smicer: “Io festeggiai con il sigaro più grande che si sia mai visto. Seguii i fan per le strade a ballare. Era incredibile stare assieme ai tifosi. Volevo semplicemente condividere con loro le mie emozioni. È stata la notte più straordinaria delle nostre vite. Non andai neanche a letto. Dopo una nottata simile non hai bisogno di dormire. Volevo soltanto uscire e fare un po’ di baldoria.”

Jaap Stam: “Bisogna applaudire i giocatori del Liverpool per l’aver mostrato una tale determinazione e per non essersi mai arresi. Hanno dimostrato di avere un gran carattere che gli ha permesso di recuperare tre gol di svantaggio. Non so se la vittoria del Liverpool era loro destino o meno, ma pensavo che eravamo stati noi i migliori in campo.”

Diego Maradona: “La squadra inglese ha dimostrato che i miracoli avvengono per davvero. D’ora in poi la mia squadra inglese preferita sarà il Liverpool. Hanno mostrato che il calcio è lo sport più bello di tutti. Si sa che avrebbero anche potuto semplicemente difendersi, ma nonostante questo non si nascosero giocando a viso aperto e scrivendo così una nuova pagina da inserire negli annali del calcio. Questa partita rimarrà per sempre nella storia di questo sport. I tifosi del Liverpool non mi fecero chiudere occhio la notte precedente. Il rapporto numerico tra supporter del Liverpool e quelli del Milan era a dir poco sbalorditivo: 10 a 3. Mostrarono il loro appoggio incondizionato alla fine del primo tempo mentre stavano perdendo 3 a 0 e continuarono a cantare ugualmente senza sosta.”

Johan Cruyff: “Con questa vittoria il Liverpool ora avrà un allenatore accarezzato dalla gloria dei grandi team del passato.”

Rafael Benitez: “Questa rappresenta senza ombra di dubbio la più bella esperienza calcistica della mia carriera. Ero così orgoglioso dei miei giocatori.”



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