Kevin Keegan

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KEVIN KEEGAN

È stato la vera superstar del calcio Britannico degli anni Settanta.

Nato nello Yorkshire, famoso per la sua pettinatura definita dai massa media come “Bubble Perm” (permanente ondulata), l'attaccante è stato un'autentica icona, sia per il Liverpool che per l'Inghilterra.

L'attenzione che attirò su di se, sin dall’inizio non fu solo il frutto del caso, Keegan era una forza d'attacco travolgente per dinamicità ed agonismo.

Fondamentale è rimarcare che i trofei che approdarono ad Anfield tra il 1971 ed il 1977 ebbero il suo determinante contributo: due Coppe Uefa, tre Titoli Nazionali (leggasi campionati), una Coppa dei Campioni ed una F.A. Cup, il tutto contornato da un bottino di 100 gol.

Inutile negare che il numero sette lasciò alla Kop una miriade di ricordi magici.

Rapina” fu il motto con il quale Bill Shankly descrisse la “cattura” di Keegan nel 1971 dallo Scunthorpe Utd. per il misero compenso di £ 35.000.

Venne acquistato con il proposito di rimpiazzare nel ruolo di centrocampista un’altra leggenda del Liverpool, Ian Callaghan. Il ragazzo, sin dai primi allenamenti, impressionò per l’innata propensione offensiva mostrata durante la fase pre-campionato.

A sorpresa Shankly nel match del suo debutto, in casa contro il Nottingham Forest, che tra le altre cose coincideva con l’inizio del campionato, lo collocò in attacco. Gli bastarono solo 12 minuti per mostrare il proprio biglietto da visita segnando il gol del vantaggio per i Reds.

Catapultato in questa nuova dimensione, quella della gloria e della grande fama, K.K. con John Toshack formò una coppia talmente affiatata da indurre la gente a pensare che i due giocassero in modo telepatico, diventando conseguentemente una sorta di arma letale.

Energico, sempre entusiasta e votato al 100% alla causa della Kop, Keegan era un vincente nato. Riportò Shankly ed i suoi compagni di squadra ad alti livelli guidandoli alla conquista dei maggiori trofei.

La sua prima stagione al Liverpool si concluse senza aver conquistato alcun tipo di trofeo, ma le basi erano state gettate, e sin dal 1972-73, anno nel quale Keegan guidò il Liverpool al primo “double”, risultato senza precedenti, vincendo il titolo nazionale e la Coppa Uefa, arrivando al 1977, si rivelò un sostegno fondamentale per la conquista di molti altri trofei che coronarono con la vittoria della finale di Coppa dei Campioni ai danni del famoso Borussia Mönchengladbach, squadra nella quale militavano numerosi nazionali campioni del mondo nei mondiali del 1974.

Grazie ad una sua doppietta, l’anno successivo, Keegan fece conquistare la FA Cup contro il Newcastle in una travolgente finale a Wembley. Keegan aveva già colpito altre quattro volte sul tragitto che portava verso le torri gemelle.

Veloce, abile e coraggioso, era un autentico terrore per le difese avversarie tanto che venne ampiamente riconosciuto come uno dei migliori attaccanti del paese.

Nonostante la sua statura, decisamente sotto la media, era sorprendentemente abile nel gioco aereo e, uno dei giocatori più importanti di quel periodo, il capitano del Leeds Billy Bremner, lo scoprì a sue spese innervosendo al punto tale da dare il via ad una vera e propria scazzottata durante il Charity Shield del 1974. In seguito a continui e persistenti contatti non propriamente degni del premio Fair Play, il ragazzo perse le staffe e assestò a Bremner un gancio degno di un campione di boxe, scontata l’espulsione. Prima di uscire dal campo si tolse la maglia suscitando ulteriore sdegno tra il pubblico presente sugli spalti. Ne conseguì una squalifica esemplare: 11 giornate !! Una volta scontata la squalifica si ripresentò in campo più determinato che mai.

La stagione 1975-1976 lo vide più che mai protagonista, memorabile il match con il Bruges in Coppa Uefa e con i Wolves in campionato. Per la seconda volta nella sua storia il Liverpool conquistò il “double”: Titolo Nazionale e Coppa Uefa. A fine stagione venne premiato come miglior giocatore del Liverpool. Trovò anche il tempo per combinare qualche disastro dei suoi, famoso quello del volo in moto durante uno show televisivo dove cadendo investì una leggenda della boxe di nome Henry Cooper.

Ma purtroppo, dopo l’ennesimo riconoscimento, quale poteva essere quello di diventare il capitano della nazionale Inglese, le voci di un suo possibile trasferimento all’estero iniziarono a circolare sempre con maggior frequenza ed insistenza. Club dai nomi altisonanti iniziarono a bussare alla sua porta. Va sottolineato come in tutta la sua lunga e gloriosa storia, il Liverpool era, è e resterà un club scopritore di talenti che, dinnanzi a fantasmagoriche offerte, ha sempre ceduto i propri talenti.

Fu proprio alla vigilia dell’inizio della stagione 1976-77, che il peggior incubo di ogni tifoso del Liverpool trovò conferma ai propri timori, Keegan comunicò la sua intenzione di abbandonare il club per partecipare, la stagione successiva, al campionato tedesco, lo aspettavano la Bundesliga e più precisamente la casacca dell’Amburgo.

La sua decisione, comprensibilmente, incontrò lo sdegno e la rabbia di alcuni settori della Kop, la sua popolarità precipitò irreparabilmente. Alcuni tifosi misero seriamente in discussione la sua lealtà al club.

Ma prima di tutto onore al merito, questo gli è dovuto. Keegan non venne meno alla sua professionalità oltre che alla sua tipica insaziabile fame di trofei. La stella cadente dei Reds, infatti, aiutò in modo determinante il suo club nell’aggiudicarsi la gloriosa Coppa dei Campioni.

Il tutto accadde esattamente quattro giorni dopo essere stato additato come capro espiatorio della sconfitta subita, nella finale di FA Cup, contro gli acerrimi rivali dal Manchester United. Keegan quel giorno celebrò il suo ultimo acuto con la maglia dei Reds, la sua opera d’arte.

In una notte mite, allo Stadio Olimpico di Roma, grazie al suo instancabile lavoro, nonostante l’asfissiante marcatura riservatagli dai tedeschi, incantò la difesa avversaria mandando letteralmente in bambola l’esperto nazionale tedesco Bertie Vogts.

Devastante fu l’azione che portò l’esasperato difensore ad atterrarlo in area di rigore, non aveva scelta. Inevitabilmente, al Liverpool, venne assegnato un calcio di rigore, trasformato da un’altra leggenda vivente, Phil Neal, che portò il risultato dell’incontro sul 3-1 per i Reds segnando così una vittoria epocale.

Per Keegan non esistette al mondo modo migliore, per quella che era stata definita indiscutibilmente la star del Liverpool degli anni Settanta, di far calare il sipario sul proprio nome e su una delle più illustri carriere con la maglia dei Reds.

Fu così che Joshep Kevin Keegan nato il 14 Febbraio del 1951 in quel di Armthorpe, nei pressi di Doncaster, riconquistò l'affetto dei tifosi, quello eterno questa volta, la sua prestazione contro il Borussia Mönchengladbach, definita “abbagliante”, rimane ad oggi negli annali del calcio, soprattutto in quelli dei Reds.

Keegan vinse per ben due volte il Pallone d’Oro mentre militava nell’Amburgo, ma è innegabile che fu ad Anfield dove raggiunse i suoi più grandi successi. Ancora oggi viene considerato come uno dei figli preferiti del Liverpool Football Club.


Phil Neal
 
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Ronnie Whelan
 
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Ian Rush
 
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Sami Hyypiä
 
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