Steve Heighway

Steve Heighway è un giocatore entrato nella leggenda. Senza ombra di dubbio una delle cose più belle ed esaltanti del gioco del calcio è vedere un giocatore che corre sulla fascia come un fulmine e che mette splendidi cross al centro e Steve Heighway è stata l’ala più forte che il Liverpool abbia mai avuto, un uomo che infiammava i tifosi quando volava sulla fascia, che faceva tremare gli avversari che tentavano di inseguirlo arrancando dietro di lui.

Il suo cognome, per uno strano e simpatico gioco del destino, è quasi uguale alla parola “highway” che significa autostrada, infatti la sua fascia di competenza era una vera e propria autostrada sulla quale Steve sfrecciava veloce come una Ferrari. Altri lo paragonavano ad un cavallo di razza, ispirati dalla sua lunga capigliatura che sembrava una criniera, ma al di là della fantasia e dell’immaginario collettivo, la sostanza non cambia: Heighway volava davvero sulla sua fascia pennellando splendidi cross per gli attaccanti del Liverpool che andavano a nozze con i suoi invitanti traversoni che chiedevano solo di essere spinti in rete.

L’irlandese, inoltre, aveva la straordinaria capacità di mantenere il controllo di palla in velocità, di saper usare entrambi i piedi e di essere preciso negli assist e nei cross. I gol da lui segnati sono stati pochi (non ha mai superato i 9 goal della stagione 74-75) rispetto a quelli che ha fatto segnare ai compagni di squadra come Keagan, Dalglish e Toshack, ma sono stati spesso di pregevole fattura conformemente alle sue indiscutibili doti tecniche. Quando Steve aveva la possibilità di scaricare il tiro, metteva a segno dei gran gol che mandavano in visibilio i tifosi scouser, che, non a caso, con i loro voti lo hanno collocato al numero 23 nella classifica dei primi 100 giocatori che hanno fatto esplodere la Kop. Del resto la sua leggenda è stata immortalata anche dalla canzone “The fields of Anfield Road” che, come ben sappiamo, ricorda a tutti noi che “we have Heighway on the wing”.

Steve nasce a Dublino il 25 Novembre del 1947 ed incredibilmente resta nel più totale anonimato fino a 22 anni giocando in una squadra amatoriale dal nome difficilmente pronunciabile, lo Skelmersdale United. Ciò dimostra, qualora ce ne fosse bisogno, che nel calcio si rischia di restare anonimi nonostante il talento, se non arriva un’occasione, se la fortuna non bussa alla porta. Heighway, che aveva conseguito una laurea, sembrava ormai destinato alla carriera di insegnante, di conseguenza il calcio sarebbe rimasto soltanto una piacevole attività da svolgere a livello amatoriale, ma il destino decide che il suo momento è arrivato quando viene notato dagli osservatori dei Reds che lo portano a Liverpool dove vivrà un favoloso decennio in cui vincerà la bellezza di 4 campionati (1973, 1976, 1977, 1979), una FA Cup (1974), 2 Coppe di Lega (1978, 1981); 4 Charity Shields (1974, 1976, 1977, 1979), 3 Coppe dei Campioni (1977, 1978, 1981), 2 Coppe UEFA (1973, 1976) ed una Supercoppa (1977).

Il Liverpool, a partire dalla stagione 70-71, aveva in mente di ringiovanire la squadra e di rimpiazzare gradualmente i giocatori degli anni 60, infatti furono inseriti in squadra giocatori come Clemence, Lloyd, Toshack ed Heighway, che esordì il 22 Settembre in un match di Coppa di Lega vinto per 3-2 contro il Mansfield. Esattamente dopo un mese (21 Ottobre) arriva il primo gol di Steve nella partita vinta per 2-0 contro il Burnley. Passa un altro mese e Heighway vive una delle più emozionanti partite della sua carriera, il derby contro i cugini dell’Everton, che in vantaggio per 2-0 a venti minuti dalla fine vengono sconfitti per 3-2. Steve gioca una grande partita e contribuisce alla straordinaria rimonta segnando il gol del 2-1 che riapre la gara e fornendo a Toshack l’assist per il pareggio, mentre il gol della vittoria sarà firmato da Chris Lawler che manderà in delirio i tifosi Reds. Heighway in quell’occasione capì fino in fondo cosa significa vincere il derby, soprattutto quando vide la gioia immensa di alcuni suoi compagni che erano nativi di Liverpool.

Alla fine della stessa stagione il Liverpool arriva in finale di FA Cup dopo aver battuto l’Everton, ma purtroppo viene sconfitto per 2-1 dall’Arsenal, dopo essere passato in vantaggio all’inizio dei tempi supplementari proprio con un gol di Heighway, segnato con la complicità del portiere avversario dopo una splendida galoppata sulla fascia. Questa finale persa diventò famosa per le parole, giustamente passate alla storia, che Bill Shankly rivolse ai tifosi: “A Wembley abbiamo perso la coppa, ma voi avete vinto tutto. Ho sempre ripetuto ai miei giocatori che giocano per voi, il più grande pubblico”. La rivincita in FA Cup non tarderà ad arrivare: nel 1974 i Reds affrontano il temibile Newcastle, che è nettamente battuto con un perentorio 3-0 che porta anche la firma di Steve Heighway, autore del secondo gol. Anche questa finale passa alla storia, perché sarà l’ultimo trionfo del grande Bill Shankly che decide di ritirarsi perché convinto di aver raggiunto il massimo, come dimostra ciò che dichiara a fine gara: “Questa è la miglior partita che una squadra abbia mai giocato in una finale a Wembley”. La vittoria viene celebrata con grandi festeggiamenti per le strade di Liverpool che, come ricorda il “Liverpool Daily Post”, furono totalmente inondate di rosso e bianco da migliaia di persone in delirio.

Questi fantastici momenti resteranno impressi per sempre nella mente di Heighway, soprattutto quando nel 1981 lascia Liverpool per andare a chiudere la carriera in America con i Minnesota Kichs. Steve sceglie di andare negli Stati Uniti, perché sostiene che per lui è impossibile, dopo aver giocato nel Liverpool, vestire la maglia di una qualsiasi altra squadra inglese.

Questa splendida dimostrazione di attaccamento alla maglia non viene dimenticata dalla società, che lo considera giustamente un grande uomo ed un fedelissimo “servitore” del club: nel 1989 Steve viene nominato direttore del settore giovanile con cui vince tre volte la FA Cup (1996, 2006, 2007), prima di essere estromesso da Rafa Benitez per motivi non proprio chiarissimi.

Di certo Heighway è rimasto molto deluso da tutto ciò, come dimostra una sua dichiarazione abbastanza recente in cui dice che c’è stata un’epoca nel calcio in cui le riserve ed i giovanissimi avevano un grande valore per un club, ma molti dirigenti attuali sembra che non se ne rendano conto. Questa giustissima opinione è stata ribadita, qualora ce ne fosse bisogno, da una frase molto forte con cui Steve ha stigmatizzato il modo attuale di concepire il calcio: “Vorrei promuovere una campagna contro questo calcio senza senso”. Per fortuna le sua parole non sono cadute nel vuoto, perché sia Dalglish che la società stanno dando molto spazio ai giovani nel loro progetto di rilancio della squadra a quei livelli alti che ci competono per storia e per tradizione.

Dal momento in cui Steve ha detto che non ha idea di quale futuro lo attenda, speriamo che possa tornare a servire la causa del Liverpool, una causa a cui ha dedicato gran parte della sua vita. Ultimamente Heighway ha espresso anche il suo parere sulla questione stadio dicendo che Anfield è un luogo che ha visto troppe imprese, troppe battaglie per poter pensare ad un nuovo impianto, ma poi ha precisato che se la società ha necessariamente bisogno di 60-70mila presenze, allora il sacrificio potrebbe diventare necessario. Conoscendo Steve, sappiamo che sicuramente il suo cuore sceglie e sceglierà sempre Anfield, ma forse le delusioni che il calcio gli ha riservato ultimamente, lo hanno fatto diventare possibilista riguardo ad una scelta tutta pragmatica e per nulla sentimentale. In ogni caso Steve Heighway è e resterà sempre un uomo vero, uno di quelli che ogni società dovrebbe tenersi stretto.