Se la finale di FA Cup del 1953 sarà per sempre ricordata come la “finale di Stanley Matthews”, allora quella del 2001 dovrà sicuramente passare alla storia come quella di Michael Owen.
Il piccolo attaccante attese a lungo prima di mettere a segno il colpo decisivo che valse la nostra sesta FA Cup tenendoci al contempo in corso per il triplete. Ad onor del vero, l’Arsenal fu la squadra migliore in campo per gran parte della prima finale di tale competizione giocata fuori dall’Inghilterra. Il Liverpool non si rese pericoloso più di tanto dinanzi alla porta di David Seaman, nel caldo soffocante del Millenium Stadium di Cardiff, dove si sarebbero giocate le finali fino al completamento del riammodernamento di Wembley.
I Gunners furono molto propositivi grazie anche al pungente duo formato da Thierry Henry e Silvan Wiltord. Il primo campanello d’allarme giunse al 17° minuto quando Henry penetrò nella retroguardia dei Reds, superò Sander Westerveld e sembrava sicuro di segnare. Fortunatamente, Stephane Henchoz rientrando chiuse lo specchio della porta costringendo il Campione del Mondo francese a colpire l’esterno della rete. Henry si rese pericoloso ancora una volta con un’acrobatica rovesciata, mentre Gils Grimandi tirò dritto su Westerveld, chiudendo così il primo tempo.
Nella ripresa l’Arsenal propose un prolungato forcing con una serie di scambi tra Henry e Robert Pires al limite dell’area di rigore per poi costringere Westerveld ad una strepitosa parata. I pericoli, tuttavia, non erano ancora finiti, e così Sami Hyypia dovette salvare in extremis la palla sulla linea negando il gol ad Ashley Young. I Liverpudlians tirarono un grande sospiro di sollievo ma i loro nervi continuare ad essere messi a dura prova dall’impressionante velocità di Henry che terrorizzò anche la linea difensiva dei Reds.
Un altro momento di paura arrivò al 67° minuto quando Hyypia ancora una nuova ribatté sulla linea il tentativo di Freddie Ljungberg. Cinque minuti più tardi l’Arsenal sbloccò l’impasse con un passaggio fatale di Pires consentendo a Ljungberg di battere Westerveld.
Percependo che la Coppa stava sfuggendo di mano ai Reds, Gerard Houllier attuò una doppia sostituzione, proponendo Patrik Berger e Robbie Fowler che fino a quel momento erano rimasti in panchina. Nel giro di pochi minuti tale scelta si sarebbe rivelata azzeccata. Gary McAllister scodellò in area un pericoloso calcio di punizione, prima che l’assist di Markus Babbel diede ad Owen la chance di realizzare uno splendido tiro al volo di destro, contro il quale Seaman non poté nulla. Sei minuti più tardi, quando ormai ci si stava preparando ai tempi supplementari, il Liverpool ribaltò il risultato.
Il lungo lancio del nuovo entrato Berger mise in moto quel prodigio di Owen che approfittò della linea difensive scoperta dei Gunners prima di tirare un gran mancino che si insaccò nell’angolino dove il portiere non poteva arrivare. Pochi istanti dopo l’arbitro Steve Dunn decretò la fine dell’incontro, al quale seguirono di conseguenza gli irrefrenabili festeggiamenti dei tifosi. Il capitano Jamie Redknapp ed il vice Fowler alzarono assieme il trofeo dinanzi ai fan estasiati del Liverpool.
Nel medesimo stadio a Febbraio la squadra aveva già vinto la Worthington Cup, ed ora agli uomini di Houllier mancavano solo quattro giorni per prepararsi alla finale di Coppa UEFA con la possibilità di completare un incredibile triplete.